Caserine Alte |
Slovenia: Monte Nero
di Daniele Pozzati
Dopo un inizio di stagione poco redditizio, ecco la prima gita buona dell'anno...
- ACCESSO STRADALE - Due parole, viste le scarse indicazioni
slovene...Da Caporetto si prende a destra ad un bivio, presso la stazione
di Polizia (sulla destra). La strada scende e va a passare l'Isonzo presso
un caratteristico ponte. Da qui in poi, si segue sempre la strada "principale"
fino al piccolo paese di Krn e al successivo parcheggio poco più
di un km avanti (circa 1000 m; rare indicazioni, comunque visto l'abbandono
delle altre stradine secondarie è difficile sbagliare...).
L'ultimo
pezzo di strada è a fondo naturale un po' dissestato. Il parcheggio
in queste giornate così propizie è super affollato e i posti
mancano... arrangiarsi come si può a bordo della già stretta
strada!
- SALITA - Dal parcheggio vi sono molteplici possibilità
di salita, a seconda che si salga con gli sci o a piedi. In quest'ultimo
caso conviene prendere dal parcheggio la stradina in discesa verso sinistra
e seguire in parte il sentiero estivo (si notano alcuni bollini sui massi
scoperti dalla neve).
Si passano dei recinti di filo spinato tramite cancelletti
e si giunge ad un gruppo di otto costruzioni uguali, da cui senza via
obbligata (meglio salire un evidente canale prima dritto e poi da destra
verso sinistra) alla spalla che segna l'inizio della caratteristica pala
nevosa finale. Su per questa senza via obbligata, tenendo preferibilmente
a sinistra (non troppo, a lato precipita la parete rocciosa!), fino al
visibile rifugio situato sul bordo sinistro del pendio (locale invernale
aperto; 2185 m). Dal rifugio si sale rapidamente (10 minuti) in cima (2245
m) [ore 2.20 dal parcheggio].
- DISCESA - Secondo le condizioni della neve. Conviene
se possibile puntare dritti verso il parcheggio che è comunque
quasi sempre visibile [ore 1.15].
- NOTE - Classica e bellissima salita, frequentatissima
da scialpinisti e camminatori, oggi c'erano quasi un centinaio di persone.
Bellissimo il panorama dalla cima verso tutte le principali cime delle
Giulie, vicinissime.
In
lontananza si distinguono il gruppo del Cavallo e le Dolomiti. Attenzione
però alla scelta del periodo! Come si può vedere dalle foto
la pala nevosa sommitale è parecchio ripida (anche se in verità
dal vivo lo è meno che in foto...).
Da notare che in condizioni
non buone è alto il rischio valanghe trattandosi di un pendio assolutamente
privo di vegetazione (oggi grado 1, poca neve e assestata). Oggi la neve
era perfetta, dura ma non troppo ghiacciata; nel caso in cui fosse ghiacciatissima
risulta evidente il pericolo data la ripidezza e l'uniformità (non
per niente viene chiamato "il lavatoio"...) del pendio.
Indispensabili
i ramponi, utile soprattutto in discesa con neve dura la piccozza. Nel
complesso una gita più semplice di quello che potrebbe sembrare
a prima vista (sempre a condizione che la neve sia "giusta"!)
ma comunque nient'affattato banale...una scivolata sul pendio finale potrebbe
avere brutte conseguenze!
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