Una gran bella Via su roccia stupenda completamente ripulita dalle molte ripetizioni.
I 6c e i 7a+ sono "umani" :-)
Il tetto pronunciato, all'apparenza infattibile, ha una fessura ben appigliata che permette facilmente la libera.
Lungo il sentiero: trincee, camminamenti..., a testimoniare sacrifici e sofferenze della Grande Guerra.
"Perchè la guerra anche in un posto così bello ?" si chiedeva un amico durante l'avvicinamento.
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Aspettando
la vetta
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salita di: Maurizio-Damiano, Amos-Laura, Marco-Mariangela
Via Pacchia
aperta da Marco Sterni e Mauro Florit estate 2003
Tiri 9 - Difficoltà complessiva: 6c+ (obbligatorio 6c)
Accesso: Da Cortina per il Passo Falzarego fino località "Ra Nona" (parcheggio a destra presso l'inconfondibile casa cantoniera 1985m).
Prendere, dietro la casa cantoniera, il sentiero n° 412 per la Forcella Col dei Bos(2330m). Attenzione, una volta arrivati in f.lla si continua per un breve tratto sul sentiero che porta in Val Travenanzes, quindi si punta a destra fino ad un grande sasso:“sasso misterioso” (inconfondibile masso scavato all'interno). Ci si trova così di fronte alla parete nord-ovest del Castelletto (vedi foto 1).
Circa 1 ora e 15 minuti dalla macchina.
Gli spit si vedono a pochi metri dal sentiero sulla colata grigia appena a sinistra di un grande tetto giallo (vedi foto 1).
Materiale: La Via è protetta con spit da 10, tutte le soste sono attrezzate.
Servono 10 rinvii e qualche cordino per le soste.
Note: Via molto bella, da non perdere. Tutti i 220m di dislivello della Via sono continui e impegnativi: necessario muoversi bene su difficoltà di 6c.
Protezioni ottime anche se, in qualche punto, forse un po' distanziate.
Discesa: Dalla seconda cengia (sosta per ultimo tiro, vedi foto 2) attraversare a sinistra fino a intravedere l'evidente sentiero che in pochi minuti riporterà alla base della parete. L'ultimo tiro è di 35m, l'ideale per la doppia è una corda da 70m. Si può fare "moulinette" anche con una corda da 60m prestando un po' di attenzione!
Le prime due foto con relazione sono tratte dal sito Planet Mountain
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