per la stampa: file-stampa
Cima d' Arade 2503m

Regione: Friuli
Zona: Monfalconi (Rifugio Pordenone)
Difficoltà: III grado
Atrezzatura: normale dotazione alpinistica
Tempo Complessivo: 5-6 ore
Quota Partenza: 1250m
Quota Arrivo: 2503m
Dislivello Via: 200m
Salita: Sud Discesa: Sud

- SALITA - Dal Rifugio Pordenone si prende il sentiero 349 che sale in Val Monfalcon di Cimoliana e lo si segue fino al bivio con il 360 (tabelle, acqua dal torrentello). Lì si abbandonano i sentieri segnalati e si risale per tracce verso la fascia di rocce sopra una zona di mughi da dove origina il torrentello (direttamente, puntando ad un grande masso con ometto oppure seguendo il corso del torrentello (li ho perso un paio di occhiali da sole neri della Nike...se qualcuno li trovasse...) per verdi puntando ad una cengia alla base delle rocce). Giunti sotto la fascia di rocce si segue la cengia verso sinistra (acqua) e per verdi si entra nel magnifico e solitario Cadinut di Cimoliana dominato centralmente dalla possente Cima d'Arade. Si sale inizialmente i verdi meno faticosi sulla sinistra puntando al centro della parete della nostra cima dove vi sono due evidenti landri che si raggiungono infine faticosamente per ghiaie. Attacco circa 25 m a destra dell'antro più a destra [ore 2.45]. Si salgono le facili roccette sulla sinistra (ometti) e un successivo canale a destra (I) fino ad una cengia sassosa (vari ometti). Si percorre la cengia verso sinistra fin sotto una paretina nera (bagnata) che si supera meglio all'estrema destra (5 m di II+; lasciato cordino bianco per calata su masso a sinistra). Sulla destra sale un evidente camino con massi incastrati, lo si sale superando un primo masso (cordini per calata attorno allo stesso) e poi un secondo sulla sinistra (cordoni di calata spostati a sinistra su masso) uscendo su ghiaie (II e III, friabile). Si sale ancora per ghiaie riconoscendo una specie di corridoio verso sinistra fino ad una forcelletta con masso e ometto (I). Si sale a destra per detriti fino ad un marcato cengione con erba che si percorre a sinistra fino ad un landro (ometti, I). Anticipandolo (tralasciare ometti più avanti) si sale un faticoso canale detritico con passi su roccette rotte e ad un bivio (tralasciare un diedro a destra) si può scegliere sia il camino di sinistra con masso incastrato alla fine (facile e in ultimo II/III su roccia rotta, lasciato cordino per calata) oppure quello di destra (II, roccia rotta, cordino su spuntone all'uscita a destra in alto). Si passa per roccette rotte ad una bancata di ghiaie tagliandola a sinistra in versante Rifugio Padova, riconoscendo in alto un foro che si supera togliendo lo zaino (oppure scendendo ancora qualche metro e aggirando il roccione a sinistra per comoda cengia)...Si scende brevemente fino alla base di un canale camino con un masso incastrato, lo si sale (II, cordino di calata sulla sinistra 10 metri sopra l'inizio del canale) e poi per roccette in cima (2503 m) [3 ore].
- DISCESA - Per la via di salita con le opportune calate (max 25 m) dai cordini predisposti e in arrampicata prestando molta attenzione agli innumerevoli tratti su roccia rotta e infida [3 ore]. Poi velocemente per ghiaie al Rifugio Pordenone [45 minuti].
- NOTE - Bellissima cima con fantastico panorama (forse una delle più belle della zona), ma la salita prolungata e complessa (circa 200 m di dislivello ma con sviluppo molto maggiore) per rocce rotte infide e in gran parte coperte da detriti richiede esperienza (soprattutto in discesa) al di la dei pochi passaggi di III° che spesso però sono su rocce malferme; non si contano i tratti di II da farsi slegati su rocce rotte ed esposte. Corda da 50 m, casco indispensabile, qualche chiodo e cordini. Non ci sono chiodi, solo alcuni cordini dei quali è meglio controllare lo stato prima di calarsi, tranne i nostri nuovi ovvio ;-) Nel complesso: una via da intenditori :-)