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Picco dei Tre Signori 3498 m

Zona: Alpi Pusteresi
Partenza: Casere (seguire la strada per la Valle Aurina fino alla fine in corrispondenza del bar-ristorante)
Quota di partenza: 1570m
Dislivello: circa 1900m
Esposizione: Nord - Ovest
Tempo: circa 5-6 ore
Difficoltà: difficile
Materiale: picozza, ramponi, qualche volta può essere utile anche uno spezzone di corda

Ho letto diverse relazioni di questa gita: la cosa che più colpisce è la loro diversità…
Le relazioni non sono sbagliate come verrebbe da pensare: la temperatura, l’innevamento e il periodo in cui si affronta la salita sono determinanti per rendere la gita più o meno impegnativa.
Noi abbiamo trovato condizioni ottimali: infatti, il passaggio fra le rocce che immette nello scivolo di 40°-45° non ha presentato grandi difficoltà, né in salita né in discesa (usati ramponi in salita e in discesa è bastato togliere gli sci per qualche metro). La vetta si è raggiunta con ramponi e sci in spalla, la discesa è stata effettuata con gli sci direttamente dalla cima, con un obliquo su pendenza molto sostenuta.
Ieri mattina, alle sei, dopo tre ore di macchina, eravamo alla partenza, pronti per i 1900m di dislivello che ci separavano dalla cima del Picco. Abbiamo messo gli sci dopo circa 45min. a piedi.
Una gita super, neve bellissima con firn portante su quasi tutto il percorso, entusiasmanti i 200m di 40°-45°. Solo il tratto finale era un po' "marciotto".
Ancora fatica, soddisfazione e divertimento in una stagione scialpinistica che sembra non finire mai.

Accesso Cortina – Dobbiaco – Brunico. A Brunico seguire indicazioni per Valle Aurina e quindi per Casere. Si parcheggia in corrispondenza di un bar ristorante e di una Chiesetta (sulla destra del torrente).
Salita La prima parte fino al rif. bivacco Malga Lana 1975 m (possibilità di pernottamento chiedendo le chiavi) non presenta alcun problema: si segue la pianeggiante stradina-sentiero lasciando il torrente sulla destra fino a giungere ad un ponte, lo si attraversa, si sale un breve pendio e in poco tempo si arriva al rifugio-bivacco. Circa 400m di dislivello. Da qui si risale il pendio sulla destra del rifugio scegliendo il percorso più agevole e, aggirata una serie di promontori, ci si immette nel canalone della Vedretta di Lana. Ora la salita è agevole: pendii ripidi si alternano a tratti più dolci.
Si arriva a quota 3100 m alla base dello scivolo di 40°- 45° che porterà su una spalla della cresta a quota 3335 m.
Questo tratto, non ha presentato grosse difficoltà: è bastato mettere nel tratto iniziale i ramponi per qualche decina di metri e superare, con un semplice passaggio fra roccette in corrispondenza di un chiodo, il punto critico. Poi, si poteva proseguire con i ramponi o con gli sci a seconda dei gusti.
Arrivati alla spalla si devia a sinistra per la vetta. Anche se gli ultimi 50m sono molto ripidi le difficoltà non sono eccessive: la neve portante e il percorso scalinato da precedenti passaggi hanno reso la salita pressoché sicura.
Discesa Per lo stesso itinerario di salita. Siamo scesi con gli sci dalla cima: prima su facile pendenza e subito dopo con traverso obliquo su pendio molto ripido (attenzione !) fino a rientrare sulla spalla di cresta 3355m. Da qui comincia il divertente scivolo di 40°-45°. Non ci sono problemi: il pendio è ampio, si può sciare agevolmente. Attenzione a non cadere perché lo scivolo termina con dei salti di roccia… Alla fine dello scivolo si tolgono gli sci per qualche metro e si rifà in discesa il passaggio in corrispondenza del chiodo.
Le difficoltà sono finite, comincia ora una stupenda discesa fin quasi al rif. Malga Lana e poi su neve “marciotta” fino a circa mezz’ora dalla macchina.
Note Ottima la grigliata mista al bar ristorante nella zona di partenza (circa 12 euro tutto compreso)