Arrampicata, scialpinismo, escursionismo: relazioni in tempo reale

Arrampicata

Nome salita:
Spigolo Dulfer al Campanile Dulfer
Data:
06/09/2008
Regione:
Veneto
 
Zona:
Cadini di Misurina
 
Partenza da:
Rifugio Città di Carpi
 
Dislivello:
300 m
Quota di partenza:
2400 m
Salita a:
sud
Discesa a:
corda doppia
Difficoltà:
Protezioni:
medie
Commento:
Salita classica, sulle tracce del grande Hans Dulfer! Si raggiunge la base dello spigolo (evidente) in un'ora dal rifugio Città di Carpi. Si parte su una rampa facile (3°) verso destra, poi un diedro giallo e verticale (5°, 5m, punto chiave difficile ma ben protetto da un chiodo). Il passaggio è dato di 5° grado per il fatto che è ben protetto, ma il movimento per me è un po'più duro: 5°+. Si attraversa quindi a sinistra sotto strapiombi (4° poi 3°, occhio all'attrito delle corde), oltre lo spigolo, in fortissima esposizione e si sale un altro diedro (4°+) uscendone a destra quando diventa più difficile e rientrando poco sopra (4°, 6° se si va dritti). Facili canali e camini conducono ad un'ampia terrazza (2°, 3°). Si attacca sulla destra della banca ghiaiosa il salto finale dello spigolo: la vetta non è più molto lontana (4°). Giunti sotto a strapiombi friabili si attraversa a sinistra fino ad una nicchia (4°). L'ultimo tiro è insidioso: 4°+ e poi 3° molto esposto e poco protetto (attenzione all'attrito delle corde) fino in vetta. Le soste sono quasi tutte da attrezzare, anche perché quelle presenti spesso sono nascoste e se non ci si arriva proprio davanti non si trovano. Frequenti clessidre, anche grosse per farvi sosta, roccia buona, percorso abbastanza evidente (in linea generale, la via si tiene quasi sempre sulla roccia grigia evitando i gialli). Tutta la via è in esposizione, alcune soste si fanno appesi (cosa insolita su questi gradi di difficoltà!). Protezioni intermedie spesso molto lontane ma nel complesso sicure e quasi sempre presenti nei punti più difficili (a patto di utilizzare bene i friends, perché i chiodi in loco sono pochi!), comunque alta probabilità di farsi male se si vola (traversi, sporgenze, ecc...) quindi serve attenzione, anche da parte del secondo di cordata. La discesa è con 6 lunghe doppie attrezzate (spit e catene) sul versante opposto, tutte su terreno verticale tranne la prima, dalla vetta, che è nel vuoto. Attenzione: sono necessarie due corde da 60 metri per la discesa, altrimenti è impossibile! A noi si sono impigliate le corde sulla parete di fronte nel lancio della prima doppia, a causa del vento: consiglio di calare la prima persona nel vuoto fino alla catena della seconda doppia, in maniera da distendere le corde senza rischiare che si impiglino. Ripetetela: è stupenda e fa riflettere su cosa riuscivano a fare un secolo fa, con gli scarponi ai piedi e scendendo in doppia passandosi la corda (di canapa) sotto alla gamba!
Relazione di:
Marco Funes
 
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