Arrampicata, scialpinismo, escursionismo: relazioni in tempo reale

Escursionismo

Nome salita:
Zuc dal Bor
Data:
14/10/2007
Regione:
Friuli
 
Zona:
Sernio-Grauzaria (?)
 
Partenza da:
Pradis (Moggio Udinese), parcheggio di quota 1040 m circa
 
Dislivello:
1200 m
Quota di partenza:
1040 m
Salita a:
nord-ovest
Discesa a:
nord-ovest
Difficoltà:
alta
 
Commento:
- ACCESSO STRADALE - Da Moggio si prende la strada della Val Aupa deviando per Pradis, poi attenzione ai vari bivi, una stradina ripida ma sempre asfaltata porta ad un piccolo parcheggio sulla destra prima di un divieto (tabelle; 1040 m circa). - SALITA - Dal parcheggio prendiamo un sentierino nel bosco, il leggera discesa che porta ad attraversare il torrente e a risalire nel bosco alla sponda opposta (tabelle). Risaliamo ora nel bel bosco per la larga mulattiera, ma ripidamente (a quota 1200 circa bivio per Rifugio Vualt); giunti su terreno aperto il sentierino continua tra i mughi, passando poi anche una bella cengia che taglia a sinistra portando sotto l'ultimo pendio di mughi che in breve conduce al bel ripiano dove si trova il Bivacco Bianchi (acqua poco sotto ad una svolta sulla sinistra del sentiero; 1712 m) [ore 1.40]. Qui ci fermiamo poco, sembra di essere rinchiusi in frigorifero e il vento freddo invita a muoversi alla svelta, anche se dubbiosi: un cartello sulla porta invita all'attenzione e aumenta il grado della salita da III a IV, verificheremo...! Nel libro del bivacco troviamo però con piacere le firme dei nostri Istruttori di Pordenone; chi ci ha preceduto verso la cima, chi ha aperto una via nuova...Dal bivacco scendiamo pochi metri fino al bivio con tabelle e seguiamo il sentiero per una cinquantina di metri, lasciando poi sulla destra una buona traccia per salire il ripido pendio erboso che ci sta davanti, il quale si trasforma presto in canalino con roccette (I) e successivamente nuovamente erboso fino in cresta (segnavia evidenti). Percorriamo ora tutta la cresta verso destra per più di un'ora, ora sul filo anche decisamente esposto (specie verso sinistra...) ora su cengette erbose dove la brina della mattina invita all'attenzione, passando anche in discesa uno stretto intaglio roccioso (II) fino a risalire ad una spalla panoramica (presso un piccolo cippo in cemento e un palo) sotto al caratteristico torrione sommitale. Dalla spalla scendiamo fino ad una forcelletta sospesa su un impressionante canalone e attraversato un pendio di detriti una vecchia tabella in legno indica di salire in un canalino roccioso verso sinistra fino ad una spalla erbosa. Saliamo una placca ripida (III, ma volendo una corda fissa aiuta la salita) e per detriti ci portiamo alla base di un diedro con spit alla base, che risaliamo (15 m, III o poco più, 2/3 spit) fino ad una cengetta che percorsa verso destra porta a una sosta di calata. Risaliamo ora il caminetto soprastante di rocce rotte (attenzione ai sassi; 1 spit, II) fino ad un terrazzino con sosta di calata. Ora non ci resta che risalire le ghiaie che portano alla panoramicissima e isolata vetta; croce piegata dai fulmini, Madonnina e libro di vetta (2195 m) [ore 2 dal bivacco, comprese le varie soste e...l'incontro con amici che avevano appena disceso il torrione...]! - DISCESA - Per la via di salita, con una (da più di 30 m) o due doppie per scendere il torrione. Al bivio di quota 1200 m nel bosco, si può con breve deviazione raggiungere il bel Rifugio Vualt da cui per strada asfaltata si torna alla macchina [ore 2.30 dalla cima]. - NOTE - Escursione impegnativa in ambiente severo ma bellissimo, quasi misterioso... Per la salita al torrione finale necessaria corda da 50 (o più...) metri, il casco, moschettoni e qualche rivio.
Relazione di:
Daniele
 
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