Arrampicata, scialpinismo, escursionismo: relazioni in tempo reale

Arrampicata

Nome salita:
Cima Toro
Data:
31/08/2006
Regione:
Friuli
 
Zona:
Spalti di Toro
 
Partenza da:
Pian Meluzzo
 
Dislivello:
1250 m
Quota di partenza:
1165 m
Salita a:
sud-ovest
Discesa a:
sud
Difficoltà:
Protezioni:
medie
Commento:
- SALITA - Dal Rifugio Pordenone si sale al bivacco Perugini [ore 1.40] e si prende il sent. 348 diretto a forc. Segnata. Circa 100 m prima della forc. si devia a sinistra per un canale (ometti ai piedi della parete). Si sale poi un caminetto di 5 metri (II; prese mobili) e si scende dal lato opposto per ghiaie fino a giungere ad una forcelletta. Si deve superare ora una piatta pietra "vertiginosa" (esposta su tutti i lati...) aggrappandosi al muretto dalla parte opposta e risalire un pendio di rocce coperte da ghiaino (25 m più pericolosi che difficili) per montare sul panoramico cengione che contorna la montagna. Si segue la cengia verso sinistra (esposta si ma comoda; sulla destra evidente il tetro camino entro cui si scenderà in doppia) fino ad una terrazza da dove appare bellissima Punta Pia. Si segue ancora la cengia (anche abbassandosi alcuni metri per poi risalirvi) ora con soffitti fino a che un ometto su un terrazzino a 1.50 m da terra indica di salire sulla parete di destra (altri ometti continuano sulla cengia ora più esposta diretti verso Punta Pia). Si sale il muretto di 10 m (II; esposto; chiodi con cordino sulla destra). Ora si procede per gradoni per montare ad una cengetta che verso sinistra porta ad un incavo (visibile in alto quasi verso il vuoto una sosta). Dall'incavo salire 3 metri più difficili (II+/III) per raggiungere la sosta (possibile salire anche un canale/camino raggiungibile dalla cengia verso destra (II+)). Si rimonta ora il pendio di rocce rotte fino ad una selletta sotto la parete finale che si risale (12 m; II anche esposto; attenzione alle innumerevoli prese mobili!) fino alla cima (sosta su 2 chiodi; 2355 m; panorama stupendo). - DISCESA - [Noi siamo scesi per il "caminone" delle relazioni, ma credo possa essere conveiente (stando attentissimi ai sassi) scendere per la via di salita con una sola doppia dalla sosta citata]. Dalla cima quindi in doppia fino alla forcelletta (12 m) poi giù a sinistra per pendio di zolle e roccette coperte di ghiaia (versante Campanile) fino ad un salto (20 m; ancoraggio in posizione scomoda...). Il salto si può scendere più vertiginosamente e in modo più scomodo nello stretto camino sotto l'ancoraggio o più facilmente nel canale sulla destra (solo il primo salto di 5 m necessita della corda; attenzione però che con l'angolo non si incastrino le corde!). Un altro trattino ghiaioso porta al successivo salto (25 m; (attenzione all'ancoraggio, pietre mobili ovunque, che ovviamente se mosse cadono sulla testa del poveretto appeso sotto...) prima parte della discesa incastrati nel camino e ultimi metri nel vuoto; attenzione al recupero delle corde che potrebbe provocare franamenti...) che deposita sul cengione percorso la mattina e di li al Perugini e al parcheggio. - NOTE - Salita varia e molto panoramica, ma resa problematica dalla roccia eccessivamente rotta e dagli innumerevoli detriti (non avventurarsi in gruppi numerosi e indispensabile è il casco!). Per la discesa del "caminone" corda da 60 m. Volutamente non ho specificato i tempi poichè dipendono troppo dalle manovre di corda in salita e in discesa; comunque considerare che dal Perugini sono 350 m di dislivello ma con uno discreto sviluppo. L'ho inserita nella categoria "arrampicata" sul III° sebbene abbia solo un passaggio che lo sfiora, ma l'impegno complessivo non è "escursionistico".
Relazione di:
Daniele
 
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