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Escursionismo

Nome salita:
Monte Resettum
Data:
16/09/2007
Regione:
Friuli Venezia Giulia
 
Zona:
Lesis (Claut)
 
Partenza da:
Lesis
 
Dislivello:
1400 m
Quota di partenza:
644 m
Salita a:
nord-est
Discesa a:
nord-est
Difficoltà:
alta
 
Commento:
Si parte da Lesis (parcheggio a pagamento) ma è possibile lasciare l'auto a "Pian del Muscol" appena avanti dopo il ponte sul Cellina. In prossimità del parcheggio si nota subito il segnavia che invita a raggiungere Casera Pradut. Il sentiero non presenta difficoltà di nessun tipo ed è affrontabile anche da turisti o semplici amanti delle passeggiate nella natura. Molti lavori di manutenzione del bosco e delle strade disturbano appena ma solo all'inizio della camminata (ore 1.30 - 2 in totale segnavia CAI 960 A). Casera Pradut è comunque molto bella. Raggiunta la casera si continua in direzione casera Resettum (segnavia 960) ma dopo circa dieci minuti, in corrispondenza di due evidenti ometti a sinistra della stradina, si abbandona il 960 e si percorre un ottimo sentiero alpinistico che grazie a bolli rossi e ometti si percorre con assoluta tranquillità seguendo le evidenti tracce di passaggio. Si attraversano, quasi senza rendersene conto, le vaste morene carsiche della catena del Resettum mirando sempre, soprattutto nella parte finale , alla cima principale (leggermente alla sua sinistra). La natura rocciosa e accidentata del luogo consiglia di seguire gli evidenti ometti e gli ora più esigui bolli rossi. Si giunge non senza fatica, ad una selletta erbosa in cui conviene lasciare i bastoncini da trekking. Si monta in cresta. E' tutto abbastanza facile ma l'esposizione dal lato Barcis è notevole. Il paesaggio e vertiginoso. Il lato Pradut è invece ancora rilassante e gli ometti invitano a insistere da quella parte usando spesso le mani per aiuto ed equilibrio (è possibile percorrere integralmente la cresta ma la roccia non è delle migliori e spesso grandi massi sbarrano il cammino costringendo ad aggiramenti piuttosto avventurosi). Si raggiunge in breve una seconda selletta erbosa. Siamo ai piedi della cuspide finale: il sentierino in lato Barcis (della via normale) appare evidente sulla sinistra. Percorrerlo con cautela (delicato) per pochi metri e imboccare un poco rassicurante colatoio a destra, molto esposto (molto delicato) che punta alla cresta finale della vetta. Ho personalmente sperimentato la possibilità di evitare questo poco rassicurante passaggio: giunti all'inizio del sentierino esposto, non seguirlo ma attaccare direttamente la cresta finale. Una prima fessuretta di II° poco esposta e brevissima conduce direttamente alle rocce della cresta finale piuttosto affilata ed esposta da ambo i lati. Non è difficile, richiede solo attenzione ed un buon uso degli occhi per trovare i facili appoggi per mani e piedi (controllarli sempre prima di salirvi sopra o tenersi). Incrociato lo sbocco del canalino visto prima si giunge in vetta quasi senza accorgersene. La cima godetevela tutta: è un posto incredibile e indescrivibile. Ho salito e disceso detta cresta finale per due volte, senza lo zaino; volevo fare altre fare fotografie ma la nebbia mi ha tolto questa soddisfazione. Attenzione all'esposizione che è notevole da ambo i lati, soprattutto dopo la fessuretta iniziale. La cuspide finale non è alpinisticamente difficile (in qualsiasi modo la facciate) ma è obbiettivamente pericolosissima se sottovalutata o affrontata senza le dovute capacità. Chi non si sentisse sicuro dimostrerà saggezza fermandosi alla prima o alla seconda selletta erbosa di cresta, evitando la cuspide finale. Il panorama è comunque stupendo (quasi uguale a quello della cima). Discesa per lo stesso itinerario della salita. Salita in solitaria il 16/09/07'. Grandissima soddisfazione!!!
Relazione di:
Perin Flavio
 
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